Essenzialità come atto di fede
Lo stile Shaker prende il suo nome dai cosiddetti “Shaking Quakers” (Quaccheri che si dimenano), infatti i proseliti di questa grande comunità religiosa, diffusasi a partire dal 1774 in Massachusetts (USA) e cresciuta nei decenni a seguire soprattutto negli stati Americani del New England, durante le cerimonie religiose erano soliti ballare, agitando mani e piedi, per mondarsi dai peccati e dagli influssi negativi. Alla base della filosofia di vita Shaker erano: il valore della collettività, la proprietà comune, il celibato, la pace, la parità dei generi. Gli Shaker, ispirati da questi principi, fissarono una assoluta identità tra forma e funzione delle cose, guidati da un concetto estetico che fa risiedere la bellezza soltanto nell’utilità. Per questo anticiparono di più d’un secolo le teorie del design moderno eliminando ogni elemento non funzionale dagli arredi e oggetti che costruivano, creando uno stile unico caratterizzato dall’essenzialità.
Da questa sua origine “settaria” lo stile Shaker si è diffuso conquistando il gusto degli Americani prima e del mondo poi, ma conservando i propri tratti distintivi nella semplicità delle linee che modellano il legno, materia prima prediletta e dono divino. La sensazione che ancora oggi trasmette un arredamento in puro stile Shaker è quella di pulizia, perfezione, ordine, estrema funzionalità e praticità.
L’ambiente domestico in cui questo stile trova la sua naturale attitudine e senz’altro la cucina, dove il dettame Shaker secondo cui ogni oggetto deve avere e conservare il proprio posto esatto, trova la più ovvia applicazione. Di una bellezza austera, ma caldamente accogliente la Cucina in stile Shaker non è mai stata così apprezzata come ai giorni nostri, nel mondo intero. I legni a finitura naturale dei primi mobili Shaker hanno lasciato spazio, o si abbinano bene, a laccature più o meno corpose, che spaziano dalle tonalità più chiare dei bianchi e dei colori pastello a tinte decisamente più forti e scure. Le linee delle ante sui capienti scaffali sono semplici, lineari, accennando nelle molte varianti timide scorniciature che impreziosiscono uno Shaker appena più ricco, ma senza dimenticarne il carattere puritano.
La modularità estremamente versatile della Cucina artigianale in stile Shaker permette di sfruttare al meglio lo spazio disponibile in un ambiente, che può essere ottimizzato mediante pose a contatto e sovrapposizioni in soluzioni di continuità tra i vari elementi contenitori pensili. La scelta e l’introduzione di molti complementi caratteristici della Cucina Country artigianale quali piattaie, ramaie, mensole è molto facilitata dalla duttilità estetica delle linee Shaker, che permette di rendere contenitivi perfino elementi solitamente solo strutturali come cappe e colonne calate. La semplicità innata del design Shaker lo rende inoltre estremamente adatto agli accostamenti con molti altri stili di arredo, rendendo possibili infiniti abbinamenti di sicuro impatto estetico. A tutto ciò si unisce una grande piacevolezza di utilizzo e una atmosfera di indubbia accoglienza.